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Trento, 7 settembre 2010
Piano Urbano della  MobilitÀ – PUM
Intervento di Lucia Coppola in Consiglio comunale sul piano della mobilità

Nel programma dei Verdi e Democratici per Trento per la legislatura in corso, il tema della mobilità sostenibile è stato ed è centrale. Per un'idea di città in cui la tutela dell'ambiente è la condizione per garantire il benessere dei cittadini abbassando le emissioni pericolose, agevolando l'uso dei mezzi pubblici ed in particolare  dei mezzi pubblici ecologici, implementando e favorendo l'uso delle piste ciclabili, incentivando i percorsi pedonali, mettendo a disposizione una rete di trasporti pubblici che facciano dell'intermodalità, più mezzi di trasporto che concorrono in sinergia allo spostamento senza l'uso del mezzo privato, il loro punto di forza: rapidi, capillari, frequenti, competitivi nei costi e nell'utilizzo.

Sosteniamo quindi con forza un Piano della Mobilità per la città di Trento, Piano che ha preso l'avvio, mi preme ricordarlo, non solo perché previsto da una legge non più eludibile, ma grazie alla passione e alla piena convinzione dell'assessore Verde all'Ambiente della passata legislatura, Aldo Pompermaier. La conclusione della consigliatura con un anno di anticipo a causa delle dimissioni del Sindaco Pacher, ha di fatto ritardato di oltre un anno questo importante evento politico. Mi preme, nel contempo, dare atto al signor Sindaco Andreatta e all'assessore Marchesi di aver raccolto il testimone con altrettanta convinzione e tenacia, proseguendo e implementando, attualizzando, il lavoro sin qui svolto.

Un Piano della Mobilità di ampio respiro, strategico, così lo si è definito, che necessariamente deve farsi carico  non solo delle grandi opere ma anche degli interventi necessari nel breve e medio periodo per dare voce al lavoro partecipato, dettagliato, pragmatico delle Circoscrizioni: la voce dal basso dei cittadini che ne hanno accolto lo spirito e l'alto valore riempiendolo di contenuti e utili suggerimenti. Due piani dunque che si confrontano senza contrapporsi dando valore e senso al governo della città e alla partecipazione democratica. E' su questo livello che il Comune di Trento gioca la sua partita più importante: alcuni interventi mirati e di immediata eseguibilità, altri di più lungo periodo e che prevedano uno sforzo di analisi coordinato, che sappia affrontare in modo organico e integrato le problematiche della circolazione veicolare cittadina e dei flussi di traffico in entrata.

I criteri che ispirano il Piano, ben rappresentati dagli interventi dell'assessore Marchesi e del presidente della commissione Ambiente, Maestranzi,  sono quelli di privilegiare la mobilità pedonale e ciclabile e di incentivare l'uso del mezzo pubblico mettendo però i cittadini nelle condizioni di poter viaggiare sicuri e in tempi ragionevoli sulle basi delle necessità lavorative e familiari. Preservare l'ambiente e il proprio benessere deve diventare la motivazione forte, politica, del governo della città, ma anche individuale, dei singoli cittadini, per migliorare la qualità della propria vita e preservare quella delle generazioni future. L'uso indiscriminato, anche quando si potrebbe farne a meno, delle automobili e le relative emissioni inquinanti, infatti, sono una delle cause principali dei cambiamenti climatici anche su scala mondiale, e le tragedie quotidiane, le cosiddette “catastrofi naturali”,  recentemente il dramma del popolo pakistano, sono qui a ricordarcelo. Oltreché dei pericoli ad esse connessi, le famigerate polveri sottili, che mettono a serio rischio la salute individuale, specialmente quella dei soggetti più deboli. Per i Verdi è perciò un imperativo etico impegnarsi affinché la qualità dell'aria della nostra città- anche attraverso comportamenti virtuosi a cui i cittadini vanno educati, in particolare le giovani generazioni-, migliori ulteriormente e non vada a incidere sulla salute in particolare dei nostri bambini e ragazzi, degli anziani, delle persone malate. E' infatti scientificamente provato che l'uso responsabile dell'auto e la sostituzione con il mezzo pubblico ecologico incide in modo determinante sulla salute: allergie, malattie respiratorie anche gravi, per non parlare degli incidenti stradali, che possono avere gravi conseguenze anche nelle vie cittadine, dovuti al congestionamento del traffico, allo stress, alla stanchezza.

L'auspicio dunque per questo Piano della Mobilità è che rappresenti davvero una risposta concreta alla domanda di benessere dei cittadini.

I parcheggi di attestamento, i collegamenti rapidi con un sistema intermodale di trasporto nella città e verso i comuni limitrofi privilegiando il sistema su rotaia a quello su gomma; un collegamento forte, veloce, silenzioso dell'asse  Nord - Sud, che inizialmente è stato individuato nel VAL e sul quale a breve sarà necessario decidere, individuando il sistema tecnologicamente più compatibile per la nostra città, (che abbia le caratteristiche della sostenibilità economica e ambientale, che non si trasformi in un ulteriore barriera, e da cui si irradino i necessari collegamenti con la collina est e ovest), diventa perciò indispensabile. Una mobilità pubblica radiale e circolare con centri di interscambio che evitino il centro storico, la zona delle stazioni, per intenderci, come unico punto di scambio e ripartenza.  La circolarità, ormai necessaria per la collina est e ovest trova una prima interessante risposta nella linea 16, di cui ci ha parlato l'assessore Marchesi, che collegherà l'Argentario con il Polo Sociale di Povo, Mesiano, S. Donà, Cognola, Martignano, Centochiavi e via Guardini, la zona a nord di Trento dove sono presenti molti uffici provinciali.

A questo proposito, anche per evitare il collasso della mobilità ed i conseguenti costi ambientali ed economici, è importante lavorare in concerto con il Piano della Mobilità provinciale ed il suo sistema di infrastrutturazione. E' necessario, infatti, da un lato arginare il  processo di centralizzazione di funzioni e risorse provinciali nella città di Trento: così come il Comune mette al centro i sobborghi e la periferia, è utile che si impegni proficuamente con la Provincia affinché  questa scelta strategica di decentramento, di sussidiarietà verticale, sia assunta e implementata. Dall'altro, sono necessarie strategie di riduzione del traffico e di riconversione dei trasporti.  Auspico che i sistemi di collegamento tra i parcheggi di attestamento e la città siano gratuiti e potrebbe essere interessante, per aumentare l'appeal nell'uso del mezzo pubblico, valutare la possibilità di emettere biglietti urbani per tratti brevi con durata 30 minuti a prezzo ribassato o di prevedere autobus gratuiti ogni qual volta vengono sforati i limiti previsti per le polveri sottili nella stagione invernale.

L'allargamento della ZTL dovrà essere attuata in concomitanza con i nuovi parcheggi di attestamento e i relativi collegamenti. Questi parcheggi dovranno essere necessariamente   ampi, funzionali, sicuri per tutti e in particolare per le donne, dotati di  adeguate strutture, punti ristoro, biglietteria, servizi igienici. La mia riflessione parte da un presupposto: solamente disincentivando concretamente il trasporto privato e rendendo estremamente competitivo quello pubblico si può incidere sulle abitudini individuali. Solo in questo modo si potrà limitare la richiesta di ulteriori parcheggi in centro storico ed avrà un senso quanto fatto circa  l'aumento dei parcheggi a pagamento. Ho seguito con attenzione anche la parte dell'intervento dell'Assessore relativa ai parcheggi pertinenziali, con particolare riguardo alle esigenze dei sobborghi, reputandola molto interessante.

Resta quanto mai attuale la realizzazione di un sistema elettrico di ascensori da piazza Venezia a via della Collina, presso la RSA Angeli Custodi, ex Ospedalino, raccordato ad un percorso pedonale sbarrierato. Che serva gli ospiti, i parenti ed anche i residenti.

E il tema delle isole ambientali, nelle quali sia dato effettivo spazio alla viabilità pedonale, vincolando il traffico a velocità limitata ( a quando i 30 km orari previsti ormai in molte città italiane tra cui la vicina Rovereto?). Si rendono necessari infatti interventi di moderazione della velocità in zone frequentate da bambini e in generale in quelle dove maggiore è il traffico pedonale. E semafori a chiamata per i pedoni allorché i semafori risultano spenti, nelle ore notturne, e la visibilità risulta ridotta, mentre spesso aumenta la velocità dei veicoli.

Tra i temi emergenti vi è quello relativo alla messa in funzione in galleria dell'autostrada A22 dal casello di Trento sud a quello di Trento nord, liberando così l'attuale sede che potrebbe essere utilizzata come nuova tangenziale ovest.

Molti punti, tra cui quello delle corsie preferenziali per gli autobus, quanto mai utili alla velocizzazione del trasporto pubblico, non li tratterò diffusamente perché ampiamente presenti  nell'odg della commissione ambiente della quale faccio parte. E tuttavia desidero qui richiamare alcuni aspetti interessanti sui quali le Circoscrizioni ci hanno chiamato a riflettere: le funzioni e l'utilizzo futuro della Funivia di Sardagna, che necessita di un servizio integrato, i dubbi sulla stazione internazionale dello Scalo Filzi, onerosa per i costi, impattante perché sovradimensionata. La necessita dell'aumento delle frequenze delle corse nel collegamento con Cadine, attualmente previsti ogni ora, a parte i momenti di punta, da portare ogni quarto d'ora, e di Vigolo Baselga, almeno ogni mezzora. Per Cadine, in particolare, va tenuto presente il notevole incremento di abitanti dovuto ai molti nuovi insediamenti. Per quanto attiene all'annosa vicenda della SP 76, tristemente nota per la sua pericolosità data l'altissima percorrenza di mezzi pesanti, l'inquinamento atmosferico e acustico che gli abitanti sopportano ormai da troppo tempo, potrebbe trovare una risposta accettabile nel completamento della variante di Torchio e nel divieto di transito di mezzi pesanti da Albiano a Trento. Anche se si tratterebbe di fatto di spostare il traffico sulla SP 71. Forte è anche la preoccupazione espressa dalla Circoscrizione di Meano per l'eventuale realizzazione della TAV e il trasporto del materiale estratto ancora una volta nella zona attualmente interessata al transito del porfido. Si guarda con soddisfazione alla rotatoria Bermarx che eviterebbe gli attuali incolonnamenti ma si rileva la carenza di mezzi pubblici nella zona con Gardolo di Mezzo, attualmente servito da alcune corriere, il percorso da Cortesano a Gazzadina non servito affatto, e quello verso Gazzadina Nuova che vede la presenza di un unico autobus al mattino presto. Nonostante l' ampia rotatoria che doveva servire proprio al passaggio degli autobus. Solo in questa zona sono presenti oltre 200 abitanti e tra loronqualche decina di anziani, alcuni ultra ottantenni, che necessariamente devono recarsi per la spesa a Meano o a Vigo Meano e a Meano per la farmacia, i servizi comunali ecc. La prima fermata disponibile dista circa un chilometro. Tutto ciò non significa certo capillarità né servizio ai cittadini rispetto a qualcosa che gli è dovuto: spostarsi agevolmente nel proprio territorio. Lo sdoppiamento della linea 3, così come previsto per la linea 6  o la linea 8, potrebbe consentire di aumentare il numero delle fermate senza andare ad incidere sulla frequenza degli autobus che attualmente svolgono un lungo percorso di oltre 20 chilometri.

Per ultimo vorrei ribadire l'importanza del car sharing, attualmente presente nella nostra città in 4 zone operative: piazza Dante, piazza  piazza Venezia, Viale Verona (Big Center) e ospedale S. Chiara. Le iscrizioni sono in significativo aumento. La cooperativa consente ai suoi soci di avere a disposizione un'auto adatta alle esigenze familiari o aziendali senza possederla e senza sostenerne i costi fissi. Una scelta che integra felicemente i vantaggi per il singolo e per la collettività e che entra in una visione nuova della mobilità. A Parigi il 60% della popolazione usa abitualmente questa forma di prestito particolarmente per le uscite fuori città, dal momento che la mobilità pubblica interna  è talmente efficiente da rendere inutile e ingiustificato l'uso dell'auto privata. E la qualità dell'aria di questa metropoli è ottima.

Voglio concludere dichiarando il mio pieno assenso e quello dei Verdi e Democratici per Trento a questo Piano Urbano della Mobilità che va nella direzione di promuovere il risparmio energetico, per la concretezza e la sostenibilità delle proposte e  per la prevista riduzione delle necessità di consumo di energia. Ringrazio l'assessore Marchesi, il signor Sindaco e la Giunta che l'hanno condiviso, gli uffici e i tecnici che l'hanno messo a punto  con competenza e passione.

Grazie al consiglio per l'attenzione.

Lucia Coppola
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